Toronto Bridge
Le metodiche più diffuse attraverso cui i pazienti possono riavere dei denti fissi, appartengono tutte alla famiglia delle cosiddette Toronto Bridge.
Si tratta di una protesi circolare in ceramica - o talvolta realizzata in altri materiali - che riproduce perfettamente un’arcata dentaria.
La protesi Toronto può essere sorretta da un numero imprecisato di impianti dentali, ma nella maggior parte dei casi, oggigiorno, si riesce a garantire un’ottima stabilità attraverso l’inserimento di soli 4 impianti se parliamo dell’arcata inferiore e di 6 impianti se ci riferiamo all’arcata superiore.
All on Four e All on Six
In base al numero di impianti si parlerà di tecnica All on Four, se gli impianti inseriti in bocca fossero quattro, mentre si parlerà di All on Six qualora gli impianti a sostegno della protesi fissa fossero sei.
In entrambe le circostanze, grazie alla Toronto Bridge il paziente potrà ottenere un risultato estetico di indubbia qualità, garantendo al suo sorriso una naturalezza e una funzione masticatoria davvero impeccabili.
Soprattutto per coloro che provengono da cattive esperienze con le protesi mobili, la protesi fissa potrebbe risultare una rivoluzione positiva, in grado di migliorare la vita sia sotto l’aspetto pratico, che sociale.
Non sono pochi, infatti, i pazienti che ci raccontano le loro disavventure con le comuni dentiere.
Infiammazioni alle gengive, rumori poco piacevoli e una mobilità eccessiva in bocca, sono tra le cause principali di insoddisfazione dei pazienti nei confronti delle dentiere.
Attraverso una protesi fissa, invece, questo tipo di problemi potranno essere di molto limitati o addirittura eliminati, poiché non vi sarà nessun elemento che si muoverà, che potrà infiammare le gengive e potrà compromettere la fonìa dell’individuo e la sua sicurezza in se stesso.
Possiamo anche aggiungere che, attraverso queste due tecniche, gli impianti dentali verranno inseriti in zone della mandibola o della mascella dove di solito permane un volume d’osso sufficiente a sorreggere l’intera struttura, anche in quei pazienti a cui è stato detto che non ci sarebbe osso a sufficienza per l’implantologia.
Per cui, dalla nostra esperienza, nella maggior parte dei casi, il paziente affetto da atrofia ossea, sarà in grado di grado di accogliere gli impianti dentali senza ricorrere a lunghi e complessi interventi di rigenerazione ossea, che lo allontanerebbero per diversi mesi dal sogno di riavere i denti fissi in bocca.
Studio Odontoiatrico Raffaele Scannicchio